Una meravigliosa iniziativa che soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo, assume un’importanza ancora maggiore perché ci permette di non perdere il contatto con il mondo dell’arte e di entrare a far parte di uno spazio davvero unico: il velista Pietro Comensoli e “Il giardino degli alberi ciechi” (www.ilgiardinodeglialbericiechi.it) ci invitano a condividere l’amore per l’arte grazie al M.A.C.C. museo arte contemporanea condivisa …
“Il Museo d’Arte Contemporanea Condivisa si pone l’obbiettivo di rendere pubblico ciò che è privato” spiega l’ideatore Pietro Comensoli che, nell’intento di incrementare la conoscenza, l’amore e la passione per l’arte rendendola fruibile a tutti, intende iniziare la sperimentazione del prestito di opere d’arte utilizzando inizialmente quelle della collezione Comensoli-Concordia “Al fine di dotare il museo di opere proprie, cureremo l’organizzazione di mostre (con particolare riguardo ai giovani) completamente gratuite per gli artisti ai quali sarà richiesta unicamente  la cessione di un  lavoro che resterà proprietà del M. A. C. C. In occasione delle mostre, i visitatori potranno proporre l’acquisto, da farsi collettivamente, di eventuali opere che, come quelle donate, andranno a costituire il patrimonio del museo. Il M. A. C. C. non persegue fini di lucro e non si occupa di vendite di nessun genere.”

Ma anche un’iniziativa così lodevole deve superare numerose difficoltà e trovare soluzioni per poter proseguire al meglio: “Il primo problema pratico al quale sto cercando di far fronte è quello di trovare una collocazione adeguata che non so bene se cercare fra privati o fra enti pubblici- spiega Comensoli -Per i prestiti, oltre che sul ritiro personale nell’eventuale sede, pensavo di avvalermi del sistema bibliotecario lombardo che ha già una rete di distribuzione ma, sinceramente, non so a chi rivolgermi. Dobbiamo anche elaborare una bozza del foglio da far firmare al ritiro dell’opera, capire se ci sono ostacoli legali ad un’iniziativa di questo tipo e come registrare o dichiarare questa”attività che, come avrete certamente capito, è rigorosamente senza fini di lucro. Come vedete, ho ancora molti nodi da “sciogliere”e  i vostri consigli mi sarebbero certamente graditi e utili!”

L’iniziativa è davvero encomiabile. Voglia di Vela inviata chiunque fosse in grado di proporre valide soluzioni a contattare Pietro Comensoli via mail info@ilgiardinodeglialbericiechi.it e, soprattutto, di visitare il M.A.C.C. museo arte contemporanea condivisa (www.ilgiardinodeglialbericiechi.it) e contribuire a questo progetto davvero unico.

Paola Zanoni

Formazione della collezione

“La mia collezione d’arte che consiste in più di 200 opere comprendenti pezzi unici serigrafie sculture e fotografie, inizia a fine anni ’70 con l’apertura della “Seriart”, laboratorio di serigrafia che mi diede la possibilità di conoscere artisti all’inizio della loro carriera, studenti  dell’Accademia di Brera e il proprietario della galleria Sincron. Fu eseguendo serigrafie per artisti, studenti e galleristi che iniziò e prese consistenza la collezione. Nei primi anni ’80 prende forma l’idea di un ribaltamento del modo di fruizione dell’arte: non più le persone che entrano in  gallerie e musei, ma l’arte che “entra “ dove la gente lavora e vive. E’ di quegli anni, in collaborazione e grazie ad altri artisti, la prima mostra d’arte in serigrafia e in altri luoghi di lavoro o di ritrovo, la stampa di poesie su lenzuola stese nottetempo attraverso i vicoli del centro, (strappati purtroppo nello spazio di un mattino), la proiezione di diapositive su chiese e palazzi del centro storico (zona via Carlo Cattaneo), un fine anno passato ad appiccicar poesie su cabine telefoniche e fermate degli autobus, e la prima mostra d’arte nella sala d’attesa di una piccola stazione ferroviaria della linea Brescia-Bergamo dove prestavo servizio. Sala d’attesa disadorna, muri imbrattati da scritte mentre io possedevo opere d’arte che non sapevo dove collocare. Non poteva essere! Una veloce tinteggiatura dei muri (preservando alcune scritte dolci e poetiche) e dopo pochi giorni… quadri alle pareti che ogni 15/20 giorni venivano sostituiti. La sala d’attesa destava stupore, incuriosiva e, soprattutto, mi dava il piacere di condividere ciò che avevo! Con il mio trasferimento a Brescia quell’esperienza si concluse e la successiva chiusura della serigrafia segnò la “dispersione” della collezione fra soffitte, solai, case di amici e la sospensione di nuove acquisizioni. L’acquisto di nuove opere riprende, anche grazie al sostegno di mia moglie, nei primi anni  2000 quando l’acquisto di una nuova casa ci permette di riunire la collezione e dar vita al progetto “Il giardino degli alberi ciechi” dove la casa diventa luogo d’arte e trovano accoglienza artisti che possono esporre gratuitamente. Logica evoluzione delle mostre in stazione e di quelle in casa, ma sempre nell’ottica della condivisione, prende forma  il progetto del Museo Arte Contemporanea Condivisa per costruire un museo libero dalle logiche di mercato, un museo  dove a tutti sia possibile aver in prestito opere d’arte da godersi nella propria casa.”

Pietro Comensoli 

Da cosa nasce il nome “Il giardino degli alberi ciechi”

Durante la travagliata malattia di mio padre, che negli ultimi anni della sua vita ha lottato quotidianamente contro Parkinson e Alzheimer, sovente mi sentivo ripetere “Siamo nel giardino degli alberi ciechi.” Cosa significasse per lui rimarrà un mistero: forse si riferiva alla sua parziale capacità di utilizzare il senso della vista. In effetti spesso lamentava di non vederci e capitava di trovarlo seduto su una panchina al parco, intento nella lettura di un quotidiano tenuto capovolto. Il giardino degli alberi ciechi… Provo a immaginare come ci si senta nel mezzo di un giardino colmo di alberi (segni per eccellenza di forza, longevità, vita, di una natura robusta  radicata nelle profondità del suolo e protesa verso il cielo) che hanno perso qualcosa d’impalpabile celato alla nostra conoscenza, la vista…
Ho voluto così omaggiare mio padre, prendendo spunto dal pensiero regalatomi forse inconsapevolmente, e facendone l’icona di un progetto personale che da lunghi anni mi accompagna in forme svariate, e che ora vuole delinearsi in vesti precise, mettendo le sue radici, nella speranza che possa divenire Albero per e grazie a chiunque desideri prendersene cura. Ecco quindi come si arriva alla costituzione di questa associazione culturale che, pur aperta a qualsiasi imprevedibile sviluppo, trova il suo atto di nascita nel desiderio di portare l’arte fuori dai luoghi comunemente predisposti ad accoglierla, così da svelare quel che non ci si aspetta di trovare in un’opera d’arte, così da permettere all’Albero di vedere, così da cogliere qualcosa di prezioso e di unico, ma al tempo stesso, di differente per ognuno di noi, in un ambiente che sia famigliare -la casa- nel quale si può gustare il sapore della convivialità, la dolcezza di qualche manicaretto, il profumo di una melodia, la gioia di una luce amica. Con grande piacere quindi, intendo aprire questo giardino presentando due giovani promesse: Arianna Este con le sue opere ispirate alla corrente artistica “pop art” e Lorenzo Gafforini con la raccolta di poesie “Beotica danza. Poesie al chiaro di luna”.

Pietro Comensoli

 

cliccando sul nome degli  artisti si accederà alle opere:
Alberto Viani Angela Corti Annamaria Suppa Arianna Este Attanasio Salvatore Beppe Bonetti Bernarda Visentini  Bruno Munari Camilla Rossi  Celestino Fiocchi Cristina Carcavecchia Daniela Poggiolini Davide Brioni Edoardo Stramacchia Elisabetta Coltrini Fiorenza Brembati Francesco Martinelli Gaetano Pinna Gino Scagnetti Geronazzo Giuliana Guido Zanoletti Horazio Garcia Rossi Hugo Demarco Ibraim Kodra Ito Fukushi  Jirì Kolar Lorenzo Saldi Luciano Pea  Lucio Del Pezzo Luigi Calzà Marco TancrediMimma Russo Monica Porta Paolo Minoli Piero Dorazio Piero Risari

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